L’Evoluzione dei Cellulari dal 1995 al 2012 (1/2)

di Samuele

L'evoluzione dei cellulari dal 1995 ad oggiL’altra sera facendo zapping su YouTube (ma si può dire “zapping” in questo caso?) ho rivisto un episodio di Streghe. Al di là della storia in sé, una cosa mi ha particolarmente colpito di questa serie iniziata sul finire del secolo scorso: i cellulari utilizzati dalle protagoniste. Non è la prima volta che mi capita di notare questo aspetto. Già altre volte ho trovato buffo rivedere i vecchi modelli Nokia nei film dei primi anni del secolo ma, in questo caso, l’effetto è stato ancora più straniante. Perché? Bé, perché i cellulari sono veramente cambiati negli ultimi vent’anni. Non mi credete? Allora provate a seguirmi in questo viaggio attraverso l’evoluzione dei telefonini dal 1995 al 2012.

1995

Esempio di un cellulare del 1995

Ecco com’erano i cellulari del 1995: dei grossi scatolotti con un’antenna lunghissima. Paiono quasi i cordless utilizzati oggi in alcuni uffici, ma di quelli più economici e meno studiati nei particolari. Eppure, che ci crediate o meno, questi primi telefonini (vi ricordate? allora li chiamavamo così, e questo nonostante fossero tutt’altro che piccoli), questi primi cellulari, dicevo, provocarono una vera e propria mania. Sì, proprio come con gli attuali iPhone. E non provatevi a sorridere perché all’epoca, 18 anni fa, erano davvero il non plus ultra della tecnologia. Giuro.

1996

Immagine di un Nokia 9000 del 1996

Ed ecco la Nokia degli albori. Ok, magari non della sua lunghissima storia ma comunque nella commercializzazione dei cellulari qualcosa da dire ce l’aveva. Nel 1996 cominciano a differenziarsi vari modelli e ad affinarsi le forme. Le antenne si accorciano. Non di troppo ma per lo meno divengono meno ingombranti. Anzi, nel tentativo di fare di necessità virtù diventano elementi di design. Non bellissimi ma il tentativo è comunque precursore di quella che sarà le tendenza futura: smartphone come oggetti fashion.

Una cosa, il modello della foto è un Nokia 9000. Chi se lo ricorda?

1997

Immagine di un cellulare AT&T del 1997

Nel 1997 abbiamo un primo tentativo di eliminare le antenne. No, non del tutto. Anche oggi i cellulari hanno la necessità di avere un apparato ricevente e trasmittente. Solo che rispetto allora oggi le antenne sono minuscole e integrate nel corpo dello smartphone.

Nelle fotografia vi ho messo un modello di quell’anno della compagnia americana AT&T. Penso sia stato uno dei primi cellulari di successo a nascondere l’antenna e a provare a far leva sullo spazio risparmiato. Che poi pare un’ossimoro date le dimensioni mastodontiche di questo device rispetto agli attuali cellulari.

E forse è proprio questa la ragione per cui ancora per qualche anno dopo il 1997 continuarono ad essere venduti modelli con antenna.

1998

Immagine del cellulare Nokia 5110 del 1998

E infatti il modello di punta del 1998, il Nokia 5110, ha la sua bella antennina in piena vista. Bella non solo per modo di dire perché finalmente un cellulare diventa anche una questione estetica. Abbiamo il telefono colorato. Sì, lo schermo è sempre in bianco e nero ma volete mettere la varietà nella scelta dei colori.

C’è un dubbio, però, che ho sempre avuto. Forse perché sono passati tanti anni e all’epoca ero un ragazzetto, e magari non ci ho fatto caso. La cosa che mi sono sempre chiesto è se in Italia fossero stati veramente venduti tutti questi colori. Onestamente tutti quelli che ho visto avere il Nokia 5110 l’avevano dello stesso colore: blu scuro. Ma forse era semplicemente una moda della mia città.

1999

Immagine di un cellulare Nokia 3210 del 1999

Quello che invece mi ricordo bene è il Nokia 3210. Sì, i colori erano freddi ma l’antenna non c’era più. Mi ricordo, al liceo, il mio compagno di banco tutto orgoglioso di averlo. Che poi, sul finire del secolo, era veramente una moda per pochi avere un cellulare, non come oggi che persino i nostri nonni sono ipertecnologici. Dite che fa troppo vecchio questo discorso?

Comunque oltre per i miei ricordi il Nokia 3210 è importante per un’altra ragione: la grafica. No, ancora niente colore ma per la prima volta si poteva giocare. Penso di essere diventato dipendente da Snake, e forse è per questo che i professori sequestravano i cellulari prima di cominciare le lezioni. O forse perché temevano potessimo copiare. Come se fosse facile scrivere un messaggio con i suggerimenti con quell’aggeggio…

2000

Immagine di un cellulare Motorola del 2000

Ora vi voglio stupire. Lo vedete il modello della foto? E’ un Motorola del 2000. E cosa ha di così particolare? Non c’è la tastiera, è un cellulare touchscreen. Non il primo in assoluto ma uno tra i primi ad avere una grande diffusione (in America). Sì, non c’è ancora il colore, la grafica non è entusiasmante ma una dozzina d’anni fa si profetizzava: il touchscreen sarà il futuro. Certo, ci vorrà quel geniaccio di Jobs per copiare questa intuizione e trasformarla in un gioiellino. Ma l’idea era già lì, e all’alba del nuovo millennio già ci accarezza.

2001

Immagine di un cellulare Nokia 8250 del 2001

Siamo sempre negli anni della Nokia, quell’azienda in grado di stupire tutti con innovazioni tecnologiche sempre all’avanguardia. E con i primi esperimenti di display a colori. Che poi erano solo un paio, ma comunque già infinitamente di più rispetto al bianco e nero che ci ha accompagnato fin qui.

Ma il Nokia 8250 non è solamente questo. Il suo design compatto fece scuola, letteralmente, e divenne per degli anni il simbolo di tutti i cellulari. Tipo oggi quando per disegnare un tablet rappresentiamo un iPad: non è necessariamente il modello migliore in circolazione all’inizio del ventesimo secolo ma è quello che più è rimasto impresso nell’immaginario collettivo. E poi, chi non si ricorda la resistenza agli urti e alle cadute di questi oggetti? Alla fine siamo quasi nel campo del proverbiale.

2002

Immagine di un cellulare Nokia 7650 del 2002

Ma la tecnologia procede e ritmo serrato ed ecco arrivare il Nokia 7650, il primo con fotocamera incorporato, grande schermo e tastiera a scorrimento. Sì, oggi fanno sorridere ma per la prima volta un telefono è qualcosa di più: è uno smartphone. Oltre a telefonare possiamo scattare foto e giocare con videogames di un certo livello.

E’ interessante notare come l’aumentare delle dimensioni dello schermo divenga ben presto un’esigenza. Fino a quel momento si tentava di ridurre al minimo l’ingombro. Da quel momento l’imperativo cambia, diviene sì importante sviluppare cellulari piccoli ma dallo schermo grande. Forse è proprio qui, in questo momento, che il touchscreen diviene un campo di ricerca indispensabile. E già allora alcuni cominciano a sognare smartphone a colori senza tastiera e con delle belle macchine fotografiche. Ma prima di arrivare al formato attuale dovevamo ancora vedere le “conchiglie”.

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