5 Apps Educative per Smartphone con la Realtà Aumentata

di Samuele

Pare una novità ma non lo è. Anzi, la realtà aumentata esiste oramai da qualche anno anche se solo negli ultimi tempi inizia a essere di uso comune. Anche perché per poterla utilizzare abbiamo bisogno di uno smartphone abbastanza potente, con una buona fotocamera e un copertura di rete discreta. Ma soddisfatte tutte e tre queste condizioni possiamo iniziare a guardare il mondo con occhi nuovi, a scoprire aspetti nascosti di luoghi altrimenti comuni e, perché no?, imparare cose nuove. E proprio su questo punto vorrei soffermarmi, la possibilità di utilizzare la Realtà aumentata come strumento di insegnamento andando oltre l’aspetto ludico. Per prima cosa, però, occorre rispondere a una domanda all’apparenza semplice: cos’è la Realtà Aumentata?

Cos’è la Realtà Aumentata?

Immagine di esempio di realtà aumentata
Bé, in parole povere è una tecnica che fonde la realtà virtuale con la realtà “vera”. In pratica è possibile sovrapporre al paesaggio che vediamo ogni giorno altre informazioni. Che genere di informazioni? Bé, di tutti i tipi, dalle immagini di fantasia alle notizie in tempo reale passando per le ricette o gli orari della metropolitana. Di certo ho gioco facile a prevedere uno sviluppo sempre maggiore di questa funzionalità: la commercializzazione di Google Glass spingerà molti sviluppatori a creare applicazioni di questo tipo. E, sì, gli occhiali di Google sono ancora in fase sperimentale ma esemplificano la direzione verso cui stiamo andando. Direzione molto fantascientifica, o no?

1. Google Sky Map

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Immagine dell'applicazione Google Sky Map
Ed è proprio di Google la prima applicazione di Augmented Reality da consigliare: Google Sky Map. Forse il consiglio è di parte. Anzi, certamente lo è: ho trascorso troppo tempo a osservare le stelle durante la mia adolescenza per non aver conservato un minimo di interesse. Anche se, onestamente, non vi consiglio di utilizzare questa applicazione per delle veglie notturne di lunga durata. Ma andiamo con ordine.

A cosa serve questa app? A riconoscere le costellazioni, a distinguere tra pianeti, stelle e satelliti, a prevedere i moti planetari. Per i curiosi è semplicemente perfetta, basta puntare il telefono verso la volta celeste e si vedranno tutte le informazioni indispensabili. Ma per osservare il cielo non basta, anzi è dannosa. Dannosa non tanto perché in questo modo non impariamo a riconoscere le costellazioni e le stelle a occhio nudo, questo sarebbe anche il meno. Dannosa perché lo schermo di uno smartphone è illuminato. E quindi? Quindi, per osservare il cielo una delle condizioni indispensabili è l’assenza di luce. E non parlo solo dell’inquinamento luminoso, pressoché impossibile da evitare nel vecchio continente. Quello che intendo è ancora più semplice: per guardare il cielo i nostri occhi devono abituarsi all’oscurità. Per questo, se proprio non ne potete fare a meno, coprite lo schermo del telefono o del tablet con della carta lucida rossa: è il colore che sforza meno la vista in queste occasioni.

Quindi, riassumendo, consiglio questa applicazione solo per un uso estemporaneo. A chi vuol fare sul serio consiglio, invece, la costruzione di un astrolabio: basta del cartone e un quarto d’ora di lavoro per ottenere uno strumento utilizzabile e senza le controindicazioni della moderna tecnologia.

2. FETCH! Lunch Rush

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La seconda applicazione, invece, è dedicata alla matematica. Avete presente quando alle elementari ci insegnavano che “2 mele più 3 mele fanno 5 mele”? Bene, FECH! Lunch Rush visualizza questo concetto nella realtà quotidiana e permette di imparare giocando. Ho alcuni dubbi sull’effettiva utilità dell’utilizzo di questi strumenti in ambito didattico. O, meglio, penso che l’insegnamento in senso stretto non possa trarre giovamento da applicazioni di questo genere, anche perché non per imparare non si può astrarre dall’impegno individuale.

Ma, ed è questa la ragione per cui vi consiglio questa applicazione, la Realtà Aumentata può spingere gli studenti, i bambini, a considerare la scuola e l’apprendimento come una cosa piacevole. E lo sappiamo tutti quanti quanto questo sia importante: l’essere umano fa molto bene quello che trova piacevole. Al contrario tende a rimandare e a non fare quello che reputa noioso o “antipatico”. Se un’applicazione di realtà aumentata può avvicinare i bambini alla matematica allora ben venga.

3. GeoGoggle

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Immagine dell'applicazione GeoGoggle

Passiamo alla geografia, materia che ho sempre odiato. Ecco, conoscendomi da bambino sarei impazzito per GeoGoggle. Perché? Perché questa applicazione permette di applicare nella realtà di tutti i giorni alcuni concetti basilari come la latitudine e la longitudine. Sì, possiamo utilizzare questa app anche come strumento per l’orientamento tramite azimut. Ma le etichette e le informazioni che possiamo leggere sullo schermo sono più adatte ad altro. Ad esempio per insegnare una verità basilare: la realtà virtuale è bella ma il mondo che ci circonda è ancora più affascinate. E questo anche senza la Realtà Aumentata.

4. ZooBurst

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Dalla geografia alla letteratura. Ok, non quella di alto livello ma quella che può essere creata da un bambino. ZooBurst unisce la costruzione di un racconto alla sua rappresentazione in 3D, tipo teatrino. Attraverso il sito cui questa applicazione fa riferimento possiamo creare storie, modificare personaggi, inserire ambienti per poi vedere tutto questo prendere vita davanti ai nostri occhi.

Non ho utilizzato molto ZooBurst ma il mio giudizio è già positivo. Anche perché l’alto grado di personalizzazione può permettere degli utilizzi interessanti. Ad esempio? Giusto per dirne una, possiamo utilizzare questo “teatrino virtuale” per insegnare altri argomenti oltre ai fondamenti della narrativa. E, parere mio, non è un caso che per millenni l’umanità abbia trasmesso le proprie conoscenze attraverso racconti.

5. Acrossair

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Per finire dedico un accenno a una applicazione non esattamente “educativa”. No, non nel senso che è diseducativa, anzi. Acrossair è un browser in grado di navigare tra tutte le informazioni di realtà virtuale presenti attorno a noi. Anche tra quelle più insospettabili, tipo i messaggi su Twitter. Vedere post, messaggi e pubblicità galleggiare attorno a noi è straniante, e fa riflettere sul grado di interconnessione che caratterizza la nostra società. E di quante informazioni sono attorno a noi, informazioni che aspettano solamente di essere organizzate e utilizzate.

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