Qual’è il Miglior Video Player per Android?
Lo ammetto, mi ritrovo spesso a guardare video su smartphone. Un po’ è colpa della dimensione dello schermo, grande quanto basta a non diventare cecati, un po’ per la qualità stessa del display che rende comunque benino l’esperienza visiva. E poi, in metropolitana o in treno è comunque comodo vedere un film su un dispositivo mobile. L’unico problema è la durata della batteria, però è una questione tecnica che esula dalla visione di un film o di un videro. La cosa interessante, che ho notato più volte, è che tra i vari aspetti che rendono più o meno piacevole vedere un video su Android, smartphone o tablet non importa, è il video player utilizzato. Alcuni, spesso quelli preinstallati, non sono fatti bene e tendono a sgranare le immagini o a mandare fuori sincrono l’audio. Invece ci sono, sul Play Store di Google, alcuni video player davvero ben fatti e adatti a essere usati su Android. Vediamo quali sono.
Una delle impostazioni predefinite di Android è l’aggiornamento automatico delle applicazioni. Questo rende molto semplice ottenere sempre l’ultima versione di un’app o di un gioco. Però a volte causa alcuni problemi, sopratutto se gli aggiornamenti sono corposi e vengono scaricati tramite la connessione dati e non usando il wifi. Oppure, capita anche che cambino le autorizzazioni richieste, e che non si abbia intenzione di concedere tutto a occhi chiusi. Infine, ed è il mio caso, si è semplicemente curiosi di sapere quando un’app viene aggiornata, e di leggere le novità riportate nei vari change log. Comunque, a prescindere dalla ragione, è possibile disabilitare gli aggiornamenti automatici delle applicazioni di Android. Come? Semplicemente seguendo questa rapida guida.
Ogni volta che esco a cena con un amico, patito per gli articoli Apple, finiamo regolarmente per affrontare un’annosa questione che si protrae per il resto della serata: la presunta superiorità di Apple, posizione che non condivido affatto. Tesi sostenuta con varie argomentazioni “per l’uso che fai tu del telefono per lavoro, l’iPhone ti garantisce prestazioni superiori” oppure “hai la garanzia che il tuo dispositivo non si romperà mai, provare per credere”. I prodotti dell’azienda di Cupertino sono di ottima qualità, su questo non si discute, ma occorre dire che ci sono in circolazione altrettanti dispositivi Android che non hanno nulla da invidiare. Oggi vedremo le ragioni per preferire uno smartphone Android ad iPhone.
Non è difficile riempire la memoria di un cellulare, oggigiorno. Alla fin dei conti basta uno smartphone con una buona fotocamera, un po’ di passione per la fotografia, o anche semplicemente la volontà di conservare ricordi, e immagini, di luoghi e avvenimenti. Ci sono però alcuni trucchi che permettono di risparmiare memoria, soprattutto quando si scattano tante foto. Il primo, banale, è spostare tutte le proprie foto su PC o su chiavetta. Il secondo, impostare un servizio di backup automatico dei propri scatti su cloud (Google Drive o DropBox vanno benissimo) ed eliminare le foto dal telefono. Ma si può anche decidere di salvare in automatico le fotografie su una scheda
Oggi una classifica molto geek, lo ammetto: non tutti sono interessati alla programmazione, e meno ancora troveranno utile avere sempre con sé un editor con cui intervenire sul codice. Anche perché programmare con il PC, davanti a schermi grandi, è molto meglio che in movimento su un schermo da qualche pollice, o su un tablet. Però può capitare, di doverlo fare, di dover intervenire su un sorgente apportando modifiche, o introducendo migliorie. Per fortuna sul Play Store di Google ci sono molte app editor di codice, costruite per lo più da chi effettivamente ha bisogno di poter programmare con Android, da smartphone o da tablet. In questa classifica abbiamo raggruppato le migliori applicazioni, quelle che abbiamo usato e che ci sono piaciute, e che consigliamo a chi è nerd al punto giusto, come noi.
Una delle cose più bizzarre di Google è la sua capacità di cominciare mille progetti diversi, e di portarne a termine solo una piccola parte senza farsi troppi problemi. Va bene così, perché da questi esperimenti derivano prodotti interessanti, e oramai fondamentali, come Google Maps e Gmail. Una delle cose che vedrà la fine, prima o poi, sarà l’avere due diversi sistemi operativi sviluppati e seguiti da Google. Da un lato c’è Android, il sistema operativo per smartphone più diffuso al mondo. Dall’altro c’è ChromeOS, utilizzato solo su un ristretto numero di portatili. E su cui non girano programmi e applicazioni di Android. O, meglio, non giravano, perché Google ha cominciato a unificare le varie API e adesso alcune – pochissime – app Android sono in grado di funzionare su Chrome. E con Chrome si intende sia il sistema operativo di Google ma anche il diffusissimo browser. Che vuol dire, in pratica? Beh, che in questa maniera sarà possibile utilizzare le app Android anche su Windows, Mac e Linux. Vediamo come fare.