L’Importanza dei Biglietti da Visita

di Samuele

Nonostante si parli tanto di mondo digital, economia elettronica, Web 2.0 non dobbiamo dimenticare una piccola verità: il mondo è fatto, sempre, di materia. Sì, magari tra qualche secolo faremo un balzo evolutivo e diventeremo quella che viene definita – dai futurologi – una specie post fisica. Ma per il momento viviamo in una realtà fatta di bollette da pagare, mezzi da prendere, lavori da fare, buste paga da incassare, problemi da risolvere. Una realtà talmente materiale da spingerci a riconsiderare alcune sane vecchie abitudini, come quella dei biglietti da visita. Sì, proprio quelli, perché sono indice di serietà, servono a farci conoscere e a creare un marchio, e tutto sommato costano poco.

L’importanza della prima impressione

Immagine generica sull'impressione
Spesso sottovalutiamo due cose: l’importanza della prima impressione, e il carattere fondamentale dell’ultima. Ma andiamo con ordine, e partiamo dalla prima: la presentazione. Quando ci presentiamo a potenziali clienti è il momento giusto di tirare fuori il nostro biglietto da visita. In questo modo catturiamo l’attenzione del nostro interlocutore, non lo obblighiamo a chiederci tutte le informazioni su di noi e, cosa ancora più importante, diamo un impressione di solidità e di professionalità. E’ un po’ lo stesso concetto che sta alla base delle divise, e dei tesserini di riconoscimento: i biglietti da visita, se presentati alla giusta maniera, certificano un ruolo e un’autorità in un dato campo.

Come presentare il biglietto

Immagine che mostra come presentare in mano un biglietto da visita
Ma non è mai facile tirare fuori il proprio biglietto da visita senza dare l’impressione di essere grossolani, ineleganti o degli arrivisti. Per fortuna c’è un piccolo trucco che possiamo sfruttare.
Per prima cosa i nostri biglietti da visita devono essere conservati gelosamente in un contenitore elegante e di buon gusto. Quando ne tiriamo fuori uno lo dobbiamo estrarre con gentilezza, presentandolo in orizzontale con le scritte rivolte verso il nostro interlocutore. L’altezza a cui tenerlo deve essere ben calibrata: non davanti gli occhi ma nemmeno troppo in basso. L’idea è di far sì che venga letto facilmente, come se lo stesse tenendo in mano lui stesso.
Il contenitore, dicevo, è importante perché mostra che portiamo rispetto per il nostro lavoro, e orgoglio per quello che facciamo. E la gente è più propensa a chiamare, per un lavoro, chi si dimostra amore per la propria professione piuttosto che gli svogliati. Ma questo è quasi ovvio, direi.

La memoria

Immagine generica sulla memoria
Il secondo motivo per cui è importante dare più biglietti da visita possibili è far sì di essere rintracciabili. Sì, è vero, adesso esiste internet, Facebook e compagnia cantante. Ma l’uomo, in definitiva, è un animale pigro; nessuno ha voglia di cercare quello che ha già. E, spesso, i biglietti da visita servono appunto a questo: perché devo fare fatica per ricordare il nome di quel tipo che ho incontrato chissà quando e chissà dove, e poi lo devo anche cercare su Google, e magari ha anche un nome comune? Molto meglio chiamare il professionista, quello di cui ho ancora il biglietto da visita nel portafogli.

La pubblicità

Immagine generica sulla pubblicità generata grazie ai biglietti da visita
Come corollario di tutto questo c’è la pubblicità. Più facciamo girare il nostro nome, più il nostro logo è conosciuto, e riconosciuto, più aumenta la nostra influenza. Questo è, forse, l’unico caso in cui il digitale surclassa il reale: lo spargere la voce. In fin dei conti la nostra è una specie chiacchierona, comaresca, che si fa gli affari di tutti. Internet, i social netwrork, sono una perfetta cassa di risonanza in questo. Ma anche i biglietti da visita lo sono, sopratutto in certi ambiti e su certe fasce d’età.

Costano poco

Immagine di un blocco di carta usato per creare i biglietti da visita
Infine, come ultimo argomento, c’è il prezzo. I biglietti da visita non costano molto, e possono essere realizzati, stampati e distribuiti anche con pochi euro. In fin dei conti sono dei pezzi carta non necessariamente pregiata e nemmeno obbligatoriamente a colori. Sono solo degli umili biglietti da visita. Ma, come tutte le cose umili, nascondo una potenzialità ancora ineguagliabile dagli sfarzi del digitale. Potenzialità che, se ben sfruttata, può aprire porte altrimenti impossibili.

Altre utilità per i biglietti da visita