Smartphone del Futuro: Cosa ci Aspetta? (2/2)
Nella prima parte di questo articolo abbiamo provato a ipotizzare come sarà lo smartphone del futuro. Per scelta ci siamo limitati al “regno del possibile”, a quelle innovazioni già presenti adesso e che aspettano solamente di diventare uso comune. Ma, lo sapete meglio di me, spesso la storia si diverte a prendere strade tutte sue, e la tecnologia non è da meno. Per questo, forse, è lecito sognare a occhi aperti e osare un po’ con l’immaginazione. Non voglio però scrivere una storia di fantasia, voglio restare comunque all’interno del verosimile. Per questo, oggi, vi presento 5 prototipi, concept, progetti che potrebbero non realizzarsi mai. Oppure, con un pizzico di fortuna, vedere la luce molto presto.
1. A chi ti chiede un dito…
Com’è ovvio che sia questa non è una classifica ufficiale. Diciamo che rubo lo spazio concessomi dal sito per raccontarvi alcune meraviglie del futuro prossimo venturo. Una tra queste è TexTube, uno smartphone da portare al dito. Sì, proprio letteralmente. L’idea è questa, uno schermo di plastica translucida alimentata dall’energia solare e cinetica. Schermo ovviamente arrotolabile e touchscreen. Magari si potranno sfruttare alcuni schermi della serie Mirasol per ottenere un’illuminazione senza consumo, o quasi di energia. Già ci sono degli ebook reader che imitano le ali delle farfalle (vi siete mai chiesto l’origine dei loro colori brillanti? bé, chi lo ha fatto ha realizzato alcuni schermi veramente interessanti, anche se non esenti da problemi), questa tecnologia potrebbe benissimo essere adattata per realizzare un Textube. Magari anche a colori, anche se il concept non lo prevede.
2. Modello Iron Man
E a proposito di smartphone indossabili che ne dite di questo che si indossa come un guanto? Qui non siamo solamente nel mondo dei sogni, abbiamo già dei prototipi realizzati. Certamente l’aspetto non è ancora elegante, e a mio parere è un gadget anche scomodo. Ma funziona, ed è un punto di partenza per dei modelli commercializzabili. Ma in pratica cos’è?
E’ un guanto con incorporato moduli telefonici, altoparlante, microfono e tastierino numerico. Al momento si utilizzano le dita stesse come tastiera, e i tasti sono componenti meccaniche. Ma alcuni ricercatori sono riusciti a realizzare un modo interessante per usare il palmo della mano senza bisogno di tasti reali: un piccolo sismografo registra movimenti e battiti delle dita e ne ricava la posizione.
Ora volo di fantasia: e se poi utilizzassimo un picoproiettore (ma veramente minuscolo) per proiettare direttamente sul guanto (o sul palmo della mano) il display avremmo tra le mani, letteralmente, uno smartphone comodissimo.
3. Per chi ama incidere la roccia
Segnatevi sul calendario il 2015: è l’anno in cui dovrebbe arrivare, secondo Microsoft, lo schermo 3D. No, non 3D nel senso di olografico ma nel senso di tre dimensioni. In pratica l’idea è di avere due schermi sovrapposti. Il primo, quello inferiore, sarà uno schermo normalissimo, magari touchscreen e ad altissima definizione. Il secondo sarà completamente diverso da quelli attuali: cambierà la propria forma. Si alzerà, si abasserà, offrirà attrito al tatto e così via come se fosse una sorta di plastilina.
Ma a cosa serve tutto questo? Penso ci siano due ragioni alla base di queste sperimentazioni. La prima è la necessità di ricreare su dispositivi touchscreen la praticità delle tastiere fisiche. E’ inutile stare qui a discuterne ma è innegabile una cosa: per chi lavora è fondamentale, ancora, la tastiera meccanica e i suoi tasti fisici. Uno schermo in grado di restituire quello stesso feedback verrebbe apprezzato da molti. Fantascienza, dite? Bé, a ottobre usciranno i nuovi tablet con Windows 8 e tastiera touchscreen incorporata: penso che per lo meno l’idea di realizzare questo prototipo ci sia.
C’è, però, un altro aspetto positivo in questo concept: ci sarà la possibilità di realizzare smartphone per i ciechi. Magari a un prezzo decisamente inferiore e con una qualità maggiore rispetto agli schermi attualmente in commercio.
4. Arrivano le nanoparticelle
Perché spendere tanti soldi per dei dispositivi che, alla fin della fiera, cambiamo ogni due o tre anni? A questo punto tanto vale costruire degli smartphone usa e getta, con tutti i dati memorizzati in un sistema cloud e un’alimentazione tramite energia solare o cinetica. Dite che ne uscirà una cosa brutta?
Bé, se iniziamo a utilizzare meglio i nanomateriali oggi esistenti (e già applicati in campo militare) possiamo ottenere degli schermi spessi come un foglio di carta e in grado di collegarsi a internet (e di telefonare). La cosa interessante è la possibilità di ritagliare, letteralmente, questi schermi nella forma che vogliamo, anche di barchetta di carta, e di poterli buttare senza nessuna remora appena si rovinano: tanto costano (o almeno in futuro dovrebbero costare) molto poco.
5. Non vedo il mio smartphone
E non perché sia invisibile, anche se poco ci manca. Questo progetto prevede uno smartphone completamente trasparente, senza bordo, come un pezzo di vetro. Tutta la parte elettrica, la RAM, il processore, i moduli 3G e WiFi, tutto quanto, insomma, dovrebbe stare nel pulsante di accensione. Al momento siamo ancora distanti da un simile livello di miniaturizzazione ma prima o poi ci arriveremo. E la fotocamera e gli altoparlanti? In alto, piccoli come due puntini, magari collocati in maniera graziosa e artistica. Uno smartphone così, magari con schermo 3D sarebbe perfetto per le applicazioni di realtà aumentata di cui parlavamo la volta scorsa.
Qualcuno potrebbe pensare di aver tra le mani un dispositivo estremamente fragile. Ovviamente non sarebbe così, già oggi abbiamo tablet con schermi in vetro e di certo non si rompono ogni due per tre.
Torniamo con i piedi per terra
Vi ho promesso 5 modelli di smartphone futuribili e 5 sono stati. Ma non posso concludere questa serie di articoli sugli smartphone di ieri, di oggi e di domani senza almeno accennare al Poject Glass di Google. Se avessi scritto questo articolo 6 mesi fa l’avrei inserito in questa sezione, oggi forse andrebbe nelle previsioni degli smartphone del prossimo anno. Anche se, in realtà, nessuno sa bene quali saranno i tempi di commercializzazione. Ma di cosa sto parlando?
Dai, non mi dite che non lo sapete ancora: Google ha in progetto uno smartphone indossabile come se fosse un paio di occhiali. Sì, proprio come quelli che vediamo nei film di fantascienza. E la presentazione del progetto non è stata meno spettacolare dell’idea alla base: una dimostrazione di videoconferenza con dei paracadutisti in volo libero. Si parla di primi prototipi in distribuzione per le software house e i tester a partire da gennaio dell’anno prossimo. Staremo a vedere. Di certo è il modello, tra quelli di questa lista, di cui avremo notizie con una certa regolarità nei prossimi mesi.